Le api e l’inquinamento dell’ambiente: i Bee Hotel per diventare amico degli impollinatori

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Le api e l’inquinamento dell’ambiente: i Bee Hotel per diventare amico degli impollinatori

È stato stimato che circa Il 75% delle colture agricole per uso alimentare umano dipenda dall’impollinazione e che, tra tutti gli insetti impollinatori, le api siano le maggiori responsabili del mantenimento e della riproduzione dei principali prodotti ad uso alimentare nel mondo, sostenendo indirettamente anche la biodiversità dell’ecosistema.

Oltre al ruolo chiave nell’impollinazione, le api producono anche miele, pappa reale, propoli e pane d’api che rientrano oggi nella nostra alimentazione e che contengono sostanze bioattive e benefiche.

A causa della crescente urbanizzazione e dell’introduzione delle monoculture intensive, le api e gli altri impollinatori stanno perdendo il proprio habitat. Altri fattori che stanno portando il 40% degli impollinatori invertebrati all’estinzione sono i cambiamenti climatici, il numero crescenti di parassiti e patogeni, l’utilizzo di pesticidi in agricoltura e l’aumento dell’inquinamento.

Per salvare le api e la produzione di cibo che dipende dall’impollinazione, è necessario agire su diversi fronti, adottando politiche agricole sostenibili, proteggendo la biodiversità e limitando l’uso di quei prodotti fitosanitari che risultano dannosi per gli insetti impollinatori.

Sostanze chimiche e api: sviluppo di modelli computazionali in grado di prevederne la tossicità

Le api entrano in contatto con gli agenti chimici attraverso l’ingestione di cibo e acqua contaminanti, per contatto indiretto con le piante e per contatto diretto quando volano sui campi durante il trattamento con i preparati fitosanitari utilizzati nella pratica agricola.

Il regolamento europeo CE 1107/2009 regola la commercializzazione dei prodotti fitosanitari che vengono autorizzati solo quando risultano sicuri per l’uomo, per gli animali da allevamento e per l’ambiente. In particolare, l’uso dei prodotti fitosanitari dovrebbe essere autorizzato solo quando non comporti rischi inaccettabili per l’uomo e per le api mellifere (Apis mellifera), utilizzate come esempio di impollinatori, ed è quindi necessario fornire prove che attestino, mediante studi sperimentali, la sicurezza nei confronti delle api.

Gli studi condotti sui prodotti disponibili sul mercato hanno generato molti dati che possono essere utilizzati anche per predire la tossicità delle sostanze chimiche, senza eseguire il test sull’ape. Da alcuni anni, Il Laboratorio di chimica e tossicologia dell’ambiente del Mario Negri ha sviluppato alcuni modelli in silico (informatici) in grado di predire la tossicità delle sostanze chimiche organiche sfruttando le informazioni disponibili negli studi sperimentali. Sono stati sviluppati modelli per la tossicità dei singoli composti verso le api ma anche delle miscele di composti, inclusi alcuni inquinanti ambientali che potrebbero indurre effetti negativi sulle api.

Il bee hotel al Mario Negri a Milano

Oltre alle ricerche sul mondo delle api, i ricercatori del Dipartimento Ambiente e Salute del Mario Negri hanno installato un piccolo hotel delle api sul terrazzo della sede di Milano.

Gli hotel per le api (o bee hotels) sono rifugi artificiali che fungono da luoghi di nidificazione e svernamento delle api solitarie e di altri piccoli impollinatori. Le api solitarie non producono miele, non vivono in colonie e non costruiscono alveari ma sono efficientissime impollinatrici che nidificano in piccole gallerie (steli cavi e buchi nel legno).

“Abbiamo deciso di acquistare un piccolo bee hotel per avviare una “area salva api” nel quartiere di Bovisa dove si trova il nostro Istituto” sostiene Diego Baderna, ricercatore. “La speranza è che anche altri ricercatori partecipino all’iniziativa con altri bee hotels in modo da poter sfruttare gli alberi e i fiori del quartiere” continua Laura Brunelli. “Prossimamente metteremo qualche pianta di lavanda in modo che le api solitarie possano trovare del polline per nutrirsi nelle vicinanze del rifugio”, ha aggiunto Alice Passoni.

Come puoi diventare “amico delle api” a casa?

Puoi contribuire allo sviluppo di aree salva-api diffuse nelle nostre città con due semplici azioni:
1) Metti sul tuo balcone una pianta amica delle api. Greenpeace ha pubblicato una lista delle piante amiche delle api che aiutano le api e gli altri insetti impollinatori a trovare rifugio e polline per nutrirsi. Tra le piante più facilmente reperibili nei vivai e nei supermercati troviamo il timo, il rosmarino, il girasole, la lavanda e la malva. La lista completa è disponibile qui. Ricordati di non usare prodotti chimici (es. pesticidi) e qualora decidessi di partire dei semi preferisci quelli biologici che sono senza prodotti chimici aggressivi.

2) Installa un hotel per le api. Puoi acquistare il tuo bee hotel nei vivai o facilmente sul web oppure puoi costruirlo a partire da materiali facili da recuperare come le latte, il legno o i vasi di terracotta e bastoncini di bambù, piccole canne e bastoncini lunghi almeno 10 centrimetri. Ti basterà poi impilare le cannette dentro al contenitore, fissare gli elementi per evitare che si muovano e appendere l’hotel a circa 1 metro e mezzo da terra in un luogo riparato e possibilmente vicino a fiori e piante.

Diego Baderna - Dipartimento di Ambiente e Salute - Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri IRCCS

Raffaella Gatta - Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri, IRCCS - Content manager