Uno degli aspetti critici della pandemia da Covid-19 è stato la gestione della comunicazione al pubblico. Ne è spesso emerso un rapporto caotico tra evidenze, media, politica ed opinione degli esperti, con il risultato di indicazioni fuorvianti e disorientamento vigente tanto tra i cittadini quanto tra i decisori, come evidenziato dal Professor Walter Ricciardi, vicepresidente dell’IIPH.
L’esperienza ottenuta in pandemia può tuttavia rendersi fruttifera per evitare di incorrere in errori simili nella gestione della crisi climatica. È opportuno, pertanto, condividere alcuni indirizzi chiave che possano guidare campagne informative, interventi di sensibilizzazione ed attività di educazione alla salute planetaria.
Gina McCarthy, consigliere nazionale sul clima nell’amministrazione Biden, Paul Auerbach, autore di ‘Enviromedics’, e Aaron Bernstein, direttore ad interim del Center for Climate, Health, and the Global Environment della Scuola di Sanità Pubblica di Harvard, concordano sull’importanza di enfatizzare l’impatto del climate change sulla salute umana nei messaggi chiave da trasmettere alla società1–3.
Tra gli effetti del climate change sulla salute risultano in letteratura: patologie cardiovascolari e polmonari, allergie dovute al prolungamento della stagione del polline, effetti diretti delle alte temperature su individui a rischio, traumi e patologie psichiatriche connessi a precipitazioni troppo frequenti o troppo scarse, il rischio di incendi e conseguente inquinamento atmosferico nonché deforestazione, parti prematuri, basso peso alla nascita, diffusione di malattie da vettore e malattie trasmissibili attraverso l’acqua, impatti negativi sulla produzione alimentare, eventualmente esitanti in migrazioni4.
Tali effetti sono già notevolmente presenti ora e il loro trend è in costante aumento: la crisi climatica non riguarda generazioni future, ma noi tutti già da ora – è in questi termini che va inquadrata la componente temporale della comunicazione sul climate change1.
Facendo leva sull’impatto in termini di salute e raccontando storie esemplificative a supporto, come condiviso in un comment del Lancet Planetary Health 5, è possibile rendere concreto ed immediato il problema della crisi climatica, portando, quindi, auspicabilmente, alla sensibilizzazione e responsabilizzazione di un ampio gruppo di cittadini. Ciò si pone in sinergia con la sensibilizzazione alla ‘mera’ questione ambientale, che pure avrà un certo suo target di cittadini.
La realizzazione di tali forme di comunicazione non può non passare attraverso i medici, in virtù della fiducia che generano nella popolazione, al punto che, ha affermato Paul Auerbach, sarebbe opportuno prevedere una formazione specifica sul climate change nelle università di medicina 2. Si tratta di un elemento implementato anche dal Project Green Healthcare canadese 6, in cui gli studenti di medicina hanno partecipato a diversi progetti finalizzati ad incrementare la sostenibilità ambientale dell’assistenza. La formazione in questione dovrebbe, inoltre, basarsi su sistematizzazioni condivise, come il Planetary Health Education framework, di recente pubblicazione 7. La tematica assume un rilievo particolare nelle Scuole di Sanità Pubblica, che possono dedicarvisi con un livello di approfondimento maggiore e fungere da riferimento nella diffusione di questo tipo di attività formativa. L’impegno della sezione di Igiene della Università Cattolica del Sacro Cuore nell’Italian Institute for Planetary Health fornisce un valido esempio di quanto gli specialisti in formazione in Sanità Pubblica possano contribuire alla ricerca e divulgazione della Salute Planetaria.
Il cambiamento climatico, come molti problemi complessi moderni, richiede la partecipazione integrata e collaborativa su vari livelli: internazionale, pubblico, privato, accademico e della società civile. Quindi, nonostante non possiamo risolvere individualmente il problema, è impossibile risolverlo senza l’impegno di tutti 1. In questo contesto, la ricerca e la tecnologia si configurano come supporti e guide imprescindibili, ma non soluzioni complete di per sé, se non tramutate in azione da un convinto impegno collettivo.
La sfida è di portata epocale e la comunicazione e formazione della comunità rappresenta un pilastro fondante, bisognoso di un allineamento sulle modalità più efficaci di effettuarlo, con l’obiettivo infallibile di preservare la salute planetaria.
1. Confronting the Climate Crisis: Earth Day at 50. News. Published April 21, 2020. Accessed June 28, 2021. https://www.hsph.harvard.edu/news/multimedia-article/confronting-the-climate-crisis-earth-day-at-50/
2. Dr Paul Auerbach: Teaching, Writing,& Activating on Climate by Courageous Medicine for The Climate Health Crisis: Activating the Medical Community on Climate A podcast on Anchor. Anchor.Accessed June 28, 2021. https://anchor.fm/climate-health-now/episodes/Dr-Paul-Auerbach-Teaching--Writing---Activating-on-Climate-eph2se
3. We’re better off when we stop pandemics before they start. News. Published March 17, 2021. Accessed June 28, 2021. https://www.hsph.harvard.edu/news/multimedia-article/better-off-bernstein/
4. US EPA O. Climate Impacts on Human Health. Accessed June 28, 2021. https://19january2017snapshot.epa.gov/climate-impacts/climate-impacts-human-health
5. Paterson P, Clarke RM. Climate change risk communication: a vaccine hesitancy perspective. The Lancet Planetary Health. 2021;5(4):e179-e180. doi:10.1016/S2542-5196(21)00027-9
6. Luo OD, Carson JJK, Sanderson V, Wu K,Vincent R. Empowering health-care learners to take action towards embedding environmental sustainability into health-care systems. The Lancet PlanetaryHealth. 2021;5(6):e325-e326. doi:10.1016/S2542-5196(21)00059-0
7. Guzmán CAF, Aguirre AA, Astle B, et al.A framework to guide planetary health education. The Lancet Planetary Health. 2021;5(5):e253-e255.doi:10.1016/S2542-5196(21)00110-8
Alessio Perilli – Università Cattolica del Sacro Cuore