Ricoveri e decessi per malattie cardiovascolari dopo il terremoto di Accumoli-Amatrice del 2016

PROGETTI CORRELATI

Ricoveri e decessi per malattie cardiovascolari dopo il terremoto di Accumoli-Amatrice del 2016

Le malattie cardiovascolari sono estremamente frequenti. A livello mondiale, ed in particolare nei Paesi con uno stile di vita tipicamente occidentale, esse rappresentano la principale causa di morte. Si stima che circa 18 milioni di persone siano morte nel 2019 per eventi cardiovascolari, prevalentemente infarti del miocardio e ictus. Le evidenze scientifiche disponibili testimoniano un’associazione esistente tra l’insorgenza di eventi cardiovascolari acuti e disastri naturali quali terremoti, tsunami e uragani (Association between psychological distress and mortality: individual participant pooled analysis of 10 prospective cohort studies, Living in areas with different levels of earthquake damage and association with risk of cardiovascular disease: a cohort-linkage study). L'Italia è uno dei Paesi più colpiti da eventi sismici nel mondo, ma ancora poche sono le notizie in merito ai terremoti e al legame che essi hanno con le patologie cardiovascolari (CARATTERISTICHE DEI TERRITORI COLPITIDAL SISMA DEL 24 AGOSTO 2016, expert reaction to earthquake in Amatrice).

Obiettivi e metodologie

È stato condotto uno studio di coorte per valutare se il verificarsi di eventi cardiovascolari risultasse aumentato entro 12 mesi dopo il terremoto di Accumoli-Amatrice nelle aree maggiormente colpite. Tale evento sismico massivo di magnitudo 6.0, avvenuto nel 2016, ha coinvolto 140 comuni diversi e circa 600 mila persone. L'analisi della mortalità nel periodo indagato ha mostrato un effettivo aumento del numero complessivo di morti nell'anno 2016-2018, subito successivo al terremoto. Inoltre, un numero significativamente aumentato di ricoveri ospedalieri e decessi per infarto del miocardio acuto è stato notato nell'anno dopo il terremoto. Tale studio, come altri già condotti in precedenza,  sottolineano come la Public Health moderna non possa essere separata dai valori e dalle pietre miliari della salute planetaria, dimostrando che investire in un nuovo approccio ecologico potrebbe facilitare l'attuazione di strategie e tabelle di marcia per favorire la resilienza e l'adattamento degli ecosistemi compresi i sistemi sanitari, sociali, politici ed economici. È ben noto che gli ultimi anni hanno visto un aumento spaventoso dei disastri naturali legati ai cambiamenti climatici e questo numero è destinato ad aumentare in futuro (Redesigning public health for planetary health, ‘Staggering’ rise in climate emergencies in last 20 years, new disaster research shows). Un’approfondita valutazione degli eventi cardiovascolari che si verificano in seguito ai grandi disastri naturali potrebbe essere d’aiuto per mettere in atto strategie di gestione delle emergenze e aumentare il concetto di ‘preparedness’.

Chiara Cadeddu, Carolina Castagna, Mario Nurchis, Martina Sapienza, Sara Messina – Università Cattolica delSacro Cuore

Stefano Marchetti – Istituto Nazionale di Statistica

Aldo Rosano – Istituto nazionale per l’Analisi dellePolitiche Pubbliche